Descrizione
“Il giardino [qui] vicino, che appare fra i tetti e le case, tutto fiorito di rose rosse e fresco per le acque delle piccole fontane, è l'Acquasola”. Fu con queste parole che Charles Dickens descrisse il Parco dell’Acquasola durante il suo soggiorno genovese nel 1843. Il nuovo parco era stato realizzato vent’anni prima da Carlo Barabino e con il suo intervento la spianata ed il suo parco raggiunsero il massimo splendore. Infatti, l'architetto genovese progettò un nuovo parco urbano, riunendo in un unico terrapieno il bastione cinquecentesco dell'Acquasola alla montagnola detta dei "Mucchi", ammassi di detriti provenienti perlopiù dal cantiere per la realizzazione di Strada Nuova (XVI secolo). Alla fine del Cinquecento l'area non era ancora adibita a giardino pubblico e l’ammasso di rifiuti era arrivato quasi al livello del bastione dell'Acquasola, punto strategico delle mura cinquecentesche. Una volta aggiunta la cinta delle Nuove Mura (XVII secolo), pur rimanendo area militare, perse parte della sua primitiva importanza. Il fossato ai piedi delle mura cinquecentesche fu utilizzato per secoli per esercitazioni militari e come campo per il gioco della “palla genovese”. L'accesso all’area fu sospeso nel XVII secolo, in occasione della terribile epidemia di peste che colpì Genova intorno all'anno 1657. In tale circostanza fu usata come fossa comune per seppellirvi le vittime del contagio. Questi sono tuttora rimasti a pochi metri di profondità sotto il manto stradale e sono meta di periodiche escursioni di studio da parte di speleologici. Il progetto di Barabino fu eseguito nel 1825, realizzando una struttura terrazzata che si congiungeva con il vicino parco della Villetta Di Negro. Dalla parte opposta, verso via San Vincenzo, la spianata fu cintata da un muraglione. Come materiale di riempimento furono utilizzati gli scarti provenienti dal contemporaneo cantiere di demolizione della chiesa e del convento di San Domenico, eliminati per fare spazio al Teatro dell’Opera Carlo Felice e al palazzo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti. Il parco, con un’estensione di più di due ettari, ha un impianto rettangolare di assoluto rigore formale. Concepito dal Barabino per il passeggio a piedi ed in carrozza, ben presto divenne un elegante luogo di ritrovo della nobiltà e dell’alta borghesia genovesi.