Descrizione
Il Foro Boario, agli inizi dell’Ottocento, costituisce una specie di magazzino a cielo aperto, nel quale si accumulano i materiali di scarto delle attività meno nobili e più inquinanti. L’orografia del luogo era caratterizzata da uno spazio urbanisticamente indefinito e disordinato, senza separazione tra la valle che si apriva verso le mura, la Porta Giustizia e l’immediato spazio retrostante di Palazzo Pubblico. Il primo tentativo di trasformare il Foro Boario in mercato coperto risale a un progetto del 1794, non ritenuto apprezzabile. Nel corso dell’Ottocento l’aspetto dell’area migliora grazie ai gelsi piantati per assestare il terreno. Nel 1831 la Comunità si adopera per effettuare un primo livellamento del terreno per regolarizzare le pendenze, dimostrando una crescente attenzione del ceto dirigente per la sistemazione dell’area secondo norme più razionali, soprattutto dal punto di vista igienico. Nel 1862 è indetto un concorso a cui partecipano nove architetti, progetti caratterizzati dalla semplicità, economia dell’impianto e armonia con il Palazzo Pubblico. Nessuno però ritenuto adeguato alle necessità. Nel 1870 Partini presenta un suo progetto monumentale per ridefinire l’intera area. L’ingegnere comunale Giuseppe Cantucci, incaricato nuovamente del progetto, redige due relazioni proponendo la demolizione di sezioni dei caseggiati ricostruendo un nuovo edificio con un loggiato aperto sul Foro Boario, nella seconda propone una nuova costruzione edificata sulla parte terminale della piazza opportunamente spianata.
Piazza del Mercato è uno degli esempi più significativi della Siena ottocentesca: l’ampia tettoia a sviluppo longitudinale con copertura lignea direttamente sorretta da trentadue pilastri ottagonali in laterizi ben si armonizza nella totale trasparenza, con il contesto architettonico, una sorta di intermediazione tra il pieno di costruito del Palazzo Pubblico e l’apertura verso la campagna a valle.
Il modello è la Loggia dei Nove, situata sul fronte del Palazzo Pubblico prospicente la piazza del Mercato, anch’essa con tetto a due spioventi e pilastri ottagonali in laterizi. Da questa deriva la forma dei capitelli, mentre la fascia in pietra non aggettante deriva dai pilastri trecenteschi del cortile del Podestà.