Descrizione
La Chiesa del Santissimo Rosario è un edificio religioso molto importante per la comunità avellinese, esso si affaccia sul corso principale della città e porta con sè una lunga e travagliata storia. La monumentale chiesa fu voluta da Maria de Cardona, che tra il 1513 e il 1563 fu contessa di Avellino, e fu realizzata sulle rovine di un antico ospedale risalente al 1502. Seguirono l'esempio della contessa anche altri principi e signori della zona, tra cui i Caracciolo, che fornirono il loro contributo economico alla causa. Si occupò del progetto il frate Federico da Montemurro e nel 1534 iniziarono i lavori. La facciata venne decorata da stuccatori provetti, così come la cappella nobile del Rosario, che donò il nome alla chiesa. All'interno, il complesso era suddiviso in tre navate, di cui la centrale era completamente affrescata. Dal tetto, non avendo ancora predisposto un campanile, pendeva sospesa una campana. C'erano due splendidi altari marmorei: l'altare maggiore e l'altare del SS.mo Rosario, dove si poteva ammirare l'immagine della Vergine del Rosario. Nel 1726 furono eseguite delle ristrutturazioni a causa del crollo improvviso della struttura. Nel corso del 1800, tra gli amministratori di Avellino si fece largo l'idea di abbattere la Chiesa del Santo Rosario, ormai gravemente danneggiata da incuria e terremoti, e bastò un pretesto per decretarne l'abbattimento. In seguito, si decise per la sua ricostruzione: il 2 aprile 1933 fu posta la prima pietra della nuova chiesa, che venne riprogettata in stile gotico, ridonandole l'antica armoniosa grazia.
