Descrizione
Il Museo della Sanità Pistoiese, ubicato nell’antica corsia dell’Ospedale del Ceppo, presenta i ferri chirurgici appartenuti alla Scuola Chirurgica, una collezione di circa 270 pezzi fra strumenti completi e accessori, datati dal Seicento ai primi anni del Novecento. L’esposizione presenta otto teche a forma di letti, disposte in corrispondenza degli antichi capoletti: in ognuna di esse vengono mostrati gli strumenti suddivisi per branche (ostetrico-ginecologica, urologica, ortopedica, chirurgia generale e cranica). Elemento quasi unico è la Macchina del Parto, uno strumento ostetrico ottocentesco utilizzato durante le lezioni per la simulazione del parto. La narrazione della storia dell’ospedale dalla sua fondazione nel XIII secolo è affidata a totem multimediali, che approfondiscono anche le biografie dei medici più illustri che qui hanno esercitato e una versione digitalizzata dell’Atlante anatomico di Paolo Mascagni (1823). In fondo alla sala una proiezione ci presenta due chirurghi che hanno contribuito alla fama dell’ospedale, Bastiano Marcacci e Filippo Pacini. È poi possibile visitare il Teatro Anatomico, piccolo gioiello di architettura e pittura settecentesca all’interno del complesso del Ceppo: allestito per permettere agli studenti di Chirurgia di assistere alle lezioni, grazie alle delicate decorazioni si allontana molto dall’idea di fredda aula anatomica, avvicinandosi ad un vero e proprio teatrino. La sala rettangolare è allestita con un tavolo anatomico in marmo al centro, due ordini di banchi per gli studenti, con la prima fila di posti a sedere e la seconda in piedi, e di fronte, in una nicchia, la cattedra del docente. A questa sala si accede tramite un ambiente più piccolo che ospita un secondo tavolo, forse preparatorio del cadavere. Ma niente in questi ambienti richiama alla mente immagini lugubri, grazie ai toni delicati delle decorazioni a stucco attribuite alla scuola del Cremona e alle pitture a grottesche ed elementi vegetali.